28 febbraio 2006

Harold Burson: "always be in the know"

Harold BursonBlogging and me....
....would seem to have a generational incongruity.

But perhaps not.

Questa l'apertura del blog di Harold Burson, di cui consiglio la lettura a tutti voi. Non solo perchè stupisce che ad 85 anni si possa e si voglia aprire un blog, ma soprattutto per avere il piacere di scoprire tra le poche righe (attualmente sono presenti solo due post) l'esperienza e la saggezza di chi, di comunicazione e relazioni pubbliche, ne sa davvero qualcosa.

Harold Burson e' infatti il co-fondatore, insieme a Bill Marsteller della Burson-Marsteller, societa' appartenente a Young & Rubicam che si e' fusa con il Gruppo WPP nell'ottobre del 2000.

Il gruppo WPP, quotato alla Borsa di Londra, fornisce la piu' completa gamma di servizi nel settore del marketing e della comunicazione al mondo: pubblicita', allocazione, centri media, ricerche di mercato, consulenza, PR e public affairs, identita' e costruzione del brand, comunicazioni specialistiche (direct marketing, web communications, high-tech marketing).

La base clienti e' costituita da piu' di 300 aziende presenti nel listino Fortune Global 500 e piu' di un terzo e' quotato al NASDAQ 100.

Il motto di Harold Burson? "Always be in the know"...

Marketing Virale e Canali Grassroots

grassroots marketingDistribuzione Online Dei Contenuti: Come Sfruttare Il Marketing Virale E I Canali Grassroots Per Le Strategie Di Distribuzione:

Il New York Times riporta la storia del videoclip Lazy Sunday trasmesso dal programma televisivo "Saturday Night Live" della NBC, un rap che appena ha iniziato a circolare sul Web e' stato scaricato milioni di volte. NBC ha rilasciato inizialmente una copia legale di "Lazy Sunday" disponibile in modo gratuito sul sito Web e su iTunes, ma poi i legali del network hanno iniziato a citare per violazione del Digital Millennium Copyright Act i siti piu' famosi che hanno distribuito la clip rendendola popolare e che per alcuni hanno ravvivato l'interesse per il floscio Saturaday Night Live.

Ma per scadere ancora nel piu' ridicolo, iTunes ora vende la clip a 1,99 dollari. Ricercare la versione del video sulla NBC e' davvero difficile e quando lo trovi appare in in un pop-up Javascript, in modo che e' impossibile condividere il link.

Percio' le mie scuse, qui il link di Google Video.

Ma questo e' solo l'inizio di quella che promette essere una battaglia frustrante tra i dirigenti dei media che sono concentrati ancora nel controllare i canali di distribuzione come modo primario di proteggere la proprietà intellettuale e l'audience del Web che sa di essere sia il presente che il futuro della distribuzione dei contenuti online.

Come quelli della musica, anche i dirigenti della TV, ignorano completamente la distribuzione grassroots che fino ad ora e' stata vista come una minaccia per la propria industria.
Mentre questi pensano al marketing tradizionale e al controllo dei canali, il mercato ha gia' scelto le canzoni preferite ed ha già costruito il proprio canale di distribuzione. Mentre questo potrebbe essere frustrante per i produtori tradizionali, risulta invece un modo più efficace per distribuire il valore del contenuto

C'e' una semplice formula da seguire per avere successo nella distribuzione:

1. Rendi semplice alle persone scaricare completamente o in parte per il libero uso nei media player preferiti il tuo lavoro per accrescerne il valore.

2. Rendi semplice condividere questi lavori con altri in formato legale.

3. Rendi semplice per il tuo team e per altri monetizzare questi lavori legalmente distribuiti con le pubblicita', o altri modi affinche' l'audience cresca.

4. Condividi i tuoi guadagni con i partner dei canali grass-roots.

Per vedere come questi elementi gia' danno i propri frutti controlla il servizio WeedShare, che ha lavorato per anni aiutando gli artisti indipendenti.

Il futuro della distribuzione dei contenuti non e' la creazione di canali costosi ma la produzione di un mix efficace che permette all'audience di inventare canali efficaci di marketing per se stessi.
E' tutta una questione di facilita' di scoperta dell'informazione, ed i media tradizionali non sono cosi' efficienti nel permettere ai propri contenuti di essere scoperti. [via masternewmedia]

24 febbraio 2006

Yahoo Search Marketing: cambio di policy sui marchi registrati

Yahoo Search Marketing
Di ieri la notizia che a decorrere dal 1 Marzo 2006 cambierà la policy sui marchi registrati di Yahoo Search Marketing e non consentirà più, nel keyword advertising, il bid sugli altrui trademark, stando a quanto riportato da una email ufficiale che la divisione sul search marketing di Overture ha inviato ai suoi advertiser.

Di seguito un estratto della nuova policy sul trademark:

"Advertisers sometimes bid on search terms that are the trademarks of others. For bids on search terms in Yahoo! Search Marketing's Sponsored Search service, Yahoo! Search Marketing (formerly Overture Services, Inc.) requires advertisers to agree that their search terms, their listing titles and descriptions, and the content of their Web sites do not violate the trademark rights of others.

In cases in which an advertiser has bid on a term that may be the trademark of another, Yahoo! Search Marketing allows the bids only if the advertiser presents content on its Web site that (a) refers to the trademark or its owner or related product in a permissible nominative manner without creating a likelihood of consumer confusion (for example, comparative advertising, sale of a product bearing the trademark, or commentary, criticism or other permissible information about the trademark owner or its product) or (b) uses the term in a generic or merely descriptive manner. In addition, the advertiser's listing should disclose the nature of the relevant content [...].

Wi-Fi gratis: Google ed Earthlink si alleano

Google Wi-Fi Logo
Non e' nuovo l'interesse di Google di offrire gratuitamente l'accesso Wi-Fi alla citta' di San Francisco, tanto che lo scorso aprile, Google aveva lanciato un hotspot wi-fi in partnership con Feeva proprio nel centro di San Francisco.

Nuova pero' e' la proposta di alleanza strategica tra Google ed Earthlink, uno dei maggiori ISP (internet service provider) negli USA, volta ad offrire a tutta la città californiana un libero accesso ad internet per tutti. Come si dice l'unione fa la forza. Secondo la proposta di alleanza, Google si occuperebbe di offrire il servizio Wi-Fi all'intera Frisco, mentre Earthlink ricoprirebbe il ruolo di Internet Service Provider.

Come ha dichiarato Google lo scorso mercoledi in un comunicato:
"We have submitted this proposal because at Google we're focused on creating new technologies that make it easier for people to quickly access the world's information. It is also a way for Google to support the local community."

Earthlink LogoDichiarazioni anche da parte di Donald Berryman, presidente della Earthlink's municipal networks unit, sulla partnership strategica con il Googleplex:
"This proposal presents a unique opportunity for both companies. By coming together to leverage the strengths of both companies, we will be able to offer services to different customers on the network that fit with their own individual needs and wants."

23 febbraio 2006

Investimenti pubblicitari su internet

Poco tempo fa Paolo Duranti, managing director di Nielsen Media Research, affermava che il mercato pubblicitario c'è, esiste, è fatto da aziende che investono ed è prontamente reattivo all'innovazione dei mezzi.

In particolare, la pubblicita' su Internet compie un ulteriore passo in avanti, secondo l'esito di una ricerca effettuata da Nielsen Media Research, Iab Italia e Assointernet, che hanno rilevato come nel 2005 l’ammontare delle spese pubblicitarie in Rete sia stato pari a 137 milioni di euro e il primo settore per numero di investimenti è stato proprio quello delle TLC, che, con una spesa di 16,6 milioni di euro, rappresenta il 12,1% del totale advertising in internet.
Seguono Finanza/Assicurazioni (11,3%), Media/Editoria (10,8%), Servizi Professionali (8,9%) e Tempo Libero (8,7%).
Michele Strazzera, marketing director di Nielsen Media Research Italia ha affermato che si tratta di un trend di crescita importante, proprio perché la rete rappresenta una modalità di pianificazione nuova che le aziende utilizzano sempre di più, anche in via esclusiva.

22 febbraio 2006

Aggiornamento del PageRank

Sembra che la barra verde che indica il PageRank abbia iniziato a "ballare" da stamattina stando ai dati di alcuni datacenter di Google.

Gia' so che molti webmaster ora inizieranno ad impazzire a causa di questo update...
In effetti erano comunque già diversi giorni che era in atto un aggiornamento nelle SERPS (search engine results pages).

Stiamo a vedere...

21 febbraio 2006

Banner Advertising: Yahoo Messenger

Chi lo dice che il banner advertising non funziona piu'?



Yahoo Messenger with Voice. Stop typing. Start talking. Realizzato da Ogilvy.
[via Tigulliovino.it Weblog]

20 febbraio 2006

Torino2006.org: Record di accessi

Torino2006.org il portale delle Olimpiadi invernaliRepubblica titola: Internet, è record di contatti. E il curling vince anche sul web

Le Olimpiadi invernali di Torino 2006 stanno riscuotendo un incredibile successo mediatico.

Se poi ci spostiamo sul web ed analizziamo i dati di traffico di Torino2006.org, sito ufficiale dei giochi olimpici invernali, i valori sono assolutamente positivi ed incoraggianti:
circa 60 milioni di pagine visitate e oltre 2 milioni di utenti unici, il 14,75 in più rispetto ad Atene e l'83,1 per cento rispetto a Salt Lake City.

Un successo che sottolinea non solo l'accuratezza del lavoro, ma anche la crescita complessiva di internet.

Non a caso in molti paesi stranieri è diminuito il numero di spettatori televisivi: la rete sta diventando insomma il punto di riferimento per l'informazione.

19 febbraio 2006

Britney Spears mispelling: Google corregge

Capita a tutti di fare errori di battitura quando si invia una query ad un motore di ricerca.

Nello specifico l'immagine che trovate qui sotto si riferisce ad una lista di errori di spelling per la query "Britney Spears", rilevati dallo spelling correction system di Google, che peraltro gli ha dedicato una pagina web ad hoc! Quantomeno curioso.

The data below shows some of the misspellings detected by our spelling correction system for the query [ britney spears ], and the count of how many different users spelled her name that way.

Each of these variations was entered by at least two different unique users within a three month period, and was corrected to [ britney spears ] by our spelling correction system (data for the correctly spelled query is shown for comparison).

britney spears

17 febbraio 2006

What it's like to work for Google

Rich Media Marketing & Advertising

Rich media marketing and advertising on the Internet offers the unique opportunity to directly target advertising on specific demographics, and also allows advertisers to get direct response rates based on views and click-throughs.

With rich media email, interstitial streaming ads, product sponsorships, and viral marketing, the creative possibilities can be very informative and cost-effective.

This panel of experts will discuss what has and has not worked for them, the opportunities for rich media marketing, and how to make it work for you.

Moderator:
Don Michels, VP, Technology, Feedroom
Panelists:
Vince Messina, Category Development Officer, Entertainment, Yahoo!
Panelist:
Howard Manus, VP of Operations, BusinessWeek Online
Panelist:
Brent Roraback, Senior Manager, Product Development, Atlas


Notizie dal mondo dei blog

NewsCari miei lettori, alcune notizie flash direttamente dalla blogosfera:

- Flickr, il famoso servizio di photo sharing, raggiunge quota 100 milioni di foto…Wooow!

- Il servizio di social networking Yahoo! 360 goes local avendo appena aperto la versione per UK, chissà a quando quella italiana.

- Le mappe di Google per promuovere un telefilm? Esempio di integrazione tra etere (o cavo) e web. Eh già, ormai succede anche questo. Qual’è il telefilm in questione? I Soprano naturalmente, come riporta Adage.

- L’advertising sui motori di ricerca crescerà del 26% nel 2006, come riporta un nuovo studio, di Outsell, dal titolo: "Annual Ad Spending Study: Where & Why Advertisers Are Moving Online". Inoltre secondo questo studio, il modello di search keyword advertising di Google unitamente a quello di contextual advertising risulterebbero i piu’ performanti, il che andrebbe in qualche modo a smentire quanto riportato, dal blog sul search engine marketing di Weblogsinc, in merito allo studio di Websidestory.

- Il MIX è alle porte, aprirà infatti i suoi battenti il prossimo 20 Marzo a Las Vegas: The MIX conference is a 72-hour conversation between Web developers, designers and business leaders. When you attend MIX you'll learn the latest about IE7, Windows Media, Windows Live!, as well as "Atlas", Microsoft's new AJAX framework

- 10 consigli di Masternewmedia su come creare contenuti per siti web per aumentare visite e credibilità.

16 febbraio 2006

FeedLounge – nuovo aggregatore di feed

Siete appassionati di blog? Vi risulta difficile gestire tutti i vostri feed o non siete semplicemente soddisfatti del vostro feed reader? Allora probabilmente FeedLounge è quello che fa per voi.

FeedLounge infatti è un aggregatore web-based (quindi non avete bisogno di installare nulla) di nuova generazione, che avvalendosi della tecnologia Ajax, può puntare su velocità di visualizzazione e su assenza di refresh, nella consultazione dei vari feed, siano questi RSS o Atom.

In più, oltre ad offrire una grafica pulita ed accattivante, supporta totalmente la gestione (importa/esporta) di file OPML, il sistema di tag, offre 3 diverse modalità di visualizzazione dei feed, supporta script e bookmarklet e molto altro.

Per la lista completa delle caratteristiche supportate, andate qui. Se ancora non vi ho convinto, potete anche seguire un tour che ve lo illustra in tutto e per tutto, semplicemente registrandovi qui (al momento sono disponibili 46 posti per il tour). Oops, quasi dimenticavo, Alex King e Scott Sanders, i 2 ideatori di FeedLounge, hanno anche un blog per interagire con i loro utenti.

Quanto costa? Solo 5 dollari al mese.

Sotto alcuni screenshot di FeedLounge:

feedlounge














feedlounge














feedlounge

15 febbraio 2006

Measure Map - Statistiche per blog

Measure MapE' disponibile un nuovo servizio di statistiche web espressamente dedicato ai blog.
Si chiama Measure Map e si propone di essere un buon mix di Flash, Ajax, HTML, CSS, Javascript ed Action Script.
Ripeto, la caratteristica che lo differenzia dagli altri soliti sistemi di statistiche per siti web (a parte Google Analytics), è in primis che è un prodotto recentemente acquisito da Google, come annunciato ieri ufficialmente sul Google Blog, in secundis che è nato appositamente per analizzare il traffico sui blog e tutto quello che succede al loro interno, in tertiis che il setup per implementarlo all'interno del vostro weblog non dovrebbe rubarvi più di 60 secondi, il che non guasta.

Attualmente è possibile iscriversi gratuitamente per provarlo, quindi invito i curiosi e gli smanettoni a farlo senza troppe diffidenze.

Qui sotto vedete uno screenshot del pannello di controllo, una volta che vi siete registrati:

Pannello di controllo Measure Map



















Se volete inviarmi i vostri commenti in merito a Measure Map o a qualunque altra cosa, potete scrivermi a jacopog at hotmail.com

13 febbraio 2006

Blogger Time

Un rapido post per segnalarvi alcune notizie recenti ed interessanti sul mondo dei blog:

  • Lo scorso giovedì a Milano, Martin Taylor, Platform Strategy General Manager di Microsoft, ha incontrato una delegazione di vari e noti blogger italiani. Era la prima volta che in Italia si verificava un evento di questo genere. La diffusione che questo mezzo di comunicazione, unitamente alla capacità di alcuni di essere veri e propri opinion leader, è ormai innegabile, tanto che se ne sono accorti anche oltre oceano.
  • Corporate social responsibility è la premessa da cui parte il nuovo corporate blog di McDonald's.
  • Blog e potere decentralizzato, è il fulcro di un interessante articolo dell'Economist, in cui viene menzionata una curiosa teoria di difesa di Steve Rubel, che meriterebbe un approfondimento, relativamente ai lockbox blog. Nonostante la sconcertante quota di aziende (e relativi PR al seguito), perennemente indecise in merito all'apertura di un blog aziendale, sempre di piu' viene avvertita come potenzialmente pericolosa questa voce libera dei blogger e delle community che si creano intorno ad essi.
  • Pesto al Blogger...eh già, avete letto bene. In sostanza se avete aperto un blog da almeno 6 mesi e vi piace il pesto alla genovese, non vi rimane che ordinarne un barattolo che vi verrà recapitato insieme ad un pacco di trofie...della serie provare per credere. Cosa c'è sotto? Come dice Antonio Tombolini della San Lorenzo "Niente di nascosto: solo la voglia di farvi mangiare un bel piatto di Trofie col Pesto come si deve, e di sentire che ne pensate. Delle trofie, del pesto, e di Pesto al Blogger. Male che vada, avremo regalato qualche piatto di pasta col pesto di quelli da ricordare. Col rischio però che, se dovesse andar bene... ne parleremo, ok? Ah, dimenticavo: la cosa, per ora, è solo per l'Italia"

Google, il motore di ricerca Internet più utilizzato del pianeta

googleVia Jugo.it apprendo che Google si conferma come il motore di ricerca Internet più utilizzato del pianeta, facendo inoltre registrare un ulteriore balzo in avanti rispetto alla diretta concorrenza.

Secondo i dati forniti dalla Nielsen/NetRating, basati su un'indagine USA del dicembre 2005, il colosso di Mountain View passa dal 43,1% del 2004 al 48,8%.

L'analisi della società di ricerca Internet ha preso in considerazione i maggiori 60 motori di ricerca del Web, evidenziando come l'utilizzo di questi sia incrementato, in generale, del del 55%, con un numero di interrogazioni pari a 5,1 miliardi (3,3 miliardi nel dicembre del 2004).

Se a scegliere Google è circa la metà degli americani, per gli altri ''search engines'' è invece guerra aperta. Yahoo, il secondo, registra un aumento limitato (dal 21 al 21,4%), mentre Msn Search di Microsoft è addirittura in calo, assestandosi al 10,9% del mercato (dal 14%, -3,1%).

Altra notizia curiosa che proviene dall'indagine Nielsen/NetRating, riguarda gli americani che navigano in Rete: l'incremento annuale, sorprendente, è stato di un misero 3%.
Logico attendersi di più da un paese hi-tech come gli Stati Uniti.

10 febbraio 2006

Torino 2006: Google Maps aggiornate per le Olimpiadi

Torino 2006Non so se ve ne siete accorti, ma da alcuni giorni, Torino è stata mappata dai vari Google Maps e Google Earth, chiaramente come tributo alla città piemontese, in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006.


Se volete fare un giro per il villaggio olimpico o per l'intera citta', non vi rimane che accedere alle mappe satellitari di Torino via Google Maps

Qui invece le immagini via Google Earth

Di seguito una piccola anticipazione di come appare il villaggio olimpico e il relativo ponte visto dall'alto:

villaggio olimpico di Torino

07 febbraio 2006

Google punisce BMW e declassa il sito

BMWNella blogosfera americana non si parla d'altro: il sito del celebre costruttore tedesco avrebbe manipolato la propria home page per aumentare i propri indici di popolarità. BigG non ha apprezzato. Presto toccherà a Ricoh.

Il sito tedesco di BMW è stato oggetto di una clamorosa "bannatura" da parte di Google dovuta al fatto che avrebbe artificiosamente operato per tentare di migliorare la propria popolarità, lavorando per far crescere il proprio ranking. Una manovra che avrebbe consentito al sito di essere posizionato con maggiore visibilità sulle pagine del motore di ricerca.

Risultato: Google ha "declassato" a ranking 0 il sito tedesco di BMW. Cercando "BMW Germany", infatti, laddove come primo risultato si otteneva fino a pochi giorni fa l'indicazione di BMW.de, si ottiene invece il più generico BMW.com.

La colpa di BMW, come riportano in queste ore numerosi blogger internazionali e tedeschi, è stata quella di anteporre alla home page del portale tedesco un'altra pagina, una pagina di ingresso ricolma di parole chiave utili a guadagnare il migliore posizionamento su Google, una pratica che sarebbe andata avanti per almeno due anni e che BMW ha bruscamente interrotto non appena nei giorni scorsi alcuni blogger avevano iniziato a parlarne.

Non è bastato: in nome dell'autenticità del proprio sistema di ricerca e per ribadire la "purezza" dei propri sistemi di indicizzazione, Google ha deciso la declassificazione, che si sta ora trasformando in un peso non da poco per l'immagine della celebre casa automobilistica tedesca. Sebbene non si tratti della prima volta che Google ricorre a questo genere di "condanna", il caso BMW è senz'altro il più vistoso fin qui reso pubblico.

Uno degli ingegneri di Google, il celebre Matt Cutts, sul suo blog spiega l'accaduto in un post dal titolo emblematico: Colpire con forza il webspam internazionale. "Ricordate il mio precedente post - scrive Cutts - sul fatto che Google avrebbe posto più attenzione sul webspam in altri paesi e lingue da quest'anno? Questa settimana il nostro team webspam ha continuato a lavorare su questo fronte rimuovendo Bmw.de dal nostro indice, e Ricoh.de sarà presto rimosso per ragioni simili".

Secondo Cutts, l'operato di BMW rappresenta una violazione delle linee guida sulla qualità varate da Google (disponibili qui). Perché Bmw.de possa rientrare negli indici di Google, spiega Cutts, l'azienda tedesca dovrà fornire maggiori dettagli su quella porta di ingresso oltreché assicurare che non ne farà più uso.

Per il momento da BMW non sono giunti commenti sull'accaduto. Ma sono in molti a sottolineare la pesantezza che per un produttore può avere oggi l'esclusione dagli indici di Google. Tutti si attendono quindi che il costruttore si adegui alle richieste di BigG e faccia richiesta per essere reintegrato. [via punto-informatico.it]

Excite Italia rinnova home page e canali tematici

excite italiaIl portale Excite Italia si rinnova e cambia il look della home page e dei canali tematici. La rivisitazione del layout grafico è stata voluta per introdurre e consentire l’utilizzo di nuovi formati pubblicitari in grado di rispondere alle più attuali richieste di mercato, oltre a prevedere un rinnovamento e arricchimento degli spazi editoriali.

Informazione, comunicazione e ricerca rimangono i cardini dell’offerta Excite ai propri utenti. Il restyling coinvolge anche i canali News, Musica, Motori, Spettacolo, Viaggi, Sport, Finanza, Giochi.

L’utente ha inoltre a disposizione la nuova MyExcite, una vera e propria home page su misura, che può essere arricchita e colorata con le grafiche e i contenuti resi disponibili da Excite. Per il 2006 è prevista la realizzazione di altre aree tematiche dedicate alle tecnologie, al lavoro e alle donne.

“Grazie ai nuovi format recentemente introdotti e alla capace e attenta attività svolta dalla nostra concessionaria pubblicitaria Tiscali Advertising, abbiamo registrato importanti incrementi nei dati di raccolta - ha affermato Mauro Arte, Marketing & Sales Manager di Excite Italia -.

Nel solo mese di gennaio, infatti, la vendita degli spazi è raddoppiata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per il 2006 ci poniamo come obiettivo una crescita complessiva del 30% in termini di fatturato rispetto al 2005; l’ottimo inizio d’anno e la conclusione di importanti accordi con aziende di rilievo quali eBay, Cepu, Meetic e altri ci rendono fiduciosi per il raggiungimento del target”. [via pubblicitaitalia]

06 febbraio 2006

Yahoo! e AOL pensano alle email a pagamento

Non è la prima volta che si sente parlare di email certificata.
Cory Doctorow ne sa sempre una più del diavolo, e questa volta ci confida che Yahoo! e AOL stanno pensando ad un servizio di invio email a pagamento, in grado di garantire la ricezione del messaggio.

Annunciato come sistema per combattere lo spam, in realtà non incide su questo fenomeno: in pratica questo nuovo servizio garantirebbe l'avvenuta ricezione di una email, facendo sparire quell'alone di mistero e insicurezza che molte persone vedono nello strumento della posta elettronica, avvicinandolo più alla classica "posta lumaca". Il prezzo per ogni ricezione avvenuta ammonterebbe a $0.0025.

Soprattutto sarà probabilmente un servizio come Goodmail, in grado di certificare la posta per evitare di cadere preda del phishing.
"Just as good as postal mail": se questo fosse lo slogan, in Italia non avrebbe sicuramente successo. [via downloadblog]

Skype e Google investono su Fon

Inarrestabile l'interesse di Google per il Wi-Fi. Stando a quanto riportato da gigaom.com, sembra che Google, Skype e Sequoia Capital abbiano investito 21,7 milioni di dollari su Fon, una società, fondata da Martin Varsavsky, che offre servizi wireless, o meglio:

FON is a Global Community of people who share WiFi. Share your WiFi broadband access at home/work and enjoy WiFi all over the world! FON, small cost, great benefit!

Comprensibile l'entusiasmo della società per questo sostegno, che non a caso titola sul suo blog: "A DREAM COME TRUE"...

03 febbraio 2006

Washington attacca Google, Yahoo! e Microsoft

censuraLa censura online in Cina arriva nei palazzi del potere americani. La commissione parlamentare sui diritti umani accusa le aziende occidentali piegatesi ai voleri di Pechino e le convoca a Washington. Ma nessuno si presenta.

Gli affari sono affari, negli Stati Uniti: in Cina possono essere anche guai seri, specialmente quando la corsa all'oro segue un percorso che calpesta i diritti umani. Il parlamento americano ha perciò condannato aspramente il comportamento di Microsoft, Google, Cisco e Yahoo!, colossi industriali accusati di essere scesi a compromessi con i diktat della Repubblica Popolare Cinese, patria della censura totale su Internet.

L'amministrazione di Washington ha accusato queste grandi multinazionali di avere anteposto il profitto al valore supremo della libertà d'espressione, cardine costituzionale degli Stati Uniti sin dalla Dichiarazione d'Indipendenza. "Il denaro vi ha fatto piegare alle pressioni di Pechino", accusa il deputato Tom Lantos. Le aziende in questione, convocate per un'udienza in parlamento, hanno clamorosamente snobbato l'invito. "Vi dovreste vergognare", ha rimproverato Lantos riferendosi ai grandi assenti, "perché con tutta la vostra influenza, il vostro potere e la vostra visibilità, non avete voluto intervenire in nessun modo per aiutare chi lotta per trasformare la Cina in un posto più umano". Poi aggiunge: "Questo comportamento ha causato molti incidenti e soprattutto molte polemiche internazionali".

Lantos, membro di spicco del parlamento, si riferisce naturalmente all'appoggio che Yahoo ha fornito alle autorità cinesi per catturare il giornalista dissidente Shi Tao, condannato a dieci anni di reclusione. Una mossa che frantumò la speranza di molti utenti Internet, convinti che la presenza dell'industria ITC americana in Cina avrebbe lentamente ammorbidito la morsa della censura statale sull'informazione online.Carolyn Bartholomew, a capo della commissione per le relazioni sinoamericane, ha voluto ribadire la gravità della situazione: "La Cina utilizza il più potente e sofisticato sistema di controllo dell'informazione mai costruito", sottolinea.

Il rischio, dice la Bartholomew, non è che Internet possa cambiare e democratizzare la Cina, quanto "la possibilità che la Cina possa cambiare il volto di Internet".
Il parlamento federale di Washington ha programmato un ulteriore incontro con le aziende coinvolte, previsto per il prossimo 15 febbraio. "Tre aziende su quattro hanno accettato di presentarsi anche se in modo informale, così avremo finalmente modo di conoscere quale tipo di tecnologie utilizzano in Cina ", ha dichiarato il parlamentare Chris Smith. Smith ha poi scherzato sull'uso di cookie per controllare i cittadini: "Ci sono per caso web cookie speciali che possono essere usati per tracciare i dissidenti?".

I responsabili dello scandalo cinese, ormai sulla strada per diventare una catastrofe istituzionale, non hanno tardato a far sentire la loro voce. I portavoce del gigante di Redmond dichiarano che "in veste di leader globali nella forniture di servizi Internet, siamo estremamente preoccupati dei fatti che hanno causato l'interessamento del governo statunitense".

Una soluzione definitiva alla crisi, in grado di soddisfare tutte le parti coinvolte, sembra tutto fuorché vicina. La software house fondata da Bill Gates spinge Washington ad "agire a livello diplomatico con Pechino", visto che "il problema è ben più grande rispetto al nostro raggio d'azione". Il re dei motori di ricerca, Google, vuole "maggiore dialogo con le istituzioni cinesi" ed un insieme di "regole condivise per chiunque voglia investire nell'informazione all'interno di quei paesi con regimi che controllano Internet".

Da Mountain View, inoltre, alcuni dirigenti fanno sapere che "la presenza di Google in Cina è sicuramente vantaggiosa per gli utenti locali, perché aspettiamo fiduciosi un lieto fine: alla lunga, potranno beneficiare dei tremendi effetti della libertà d'informazione offerta da Internet"."Al di là della considerazioni di carattere commerciale ed economico", si legge poi in un comunicato congiunto firmato dai portavoce di Yahoo e Microsoft, "i nostri servizi sono un beneficio per tutti gli utenti di lingua cinese nel mondo". "Senza dubbio", concludono, "i nostri concorrenti locali ed internazionali in Cina sarebbero molto felici di vederci andare via". Ma nessuno, ovviamente, parla del ritiro dalla Cina, dello stop a qualsiasi forma di connivenza con il regime di Pechino, come soluzione al problema. Il Dragone è un mostro troppo spaventoso per non essere coccolato dall'Occidente democratico. Come andrà a finire? [via punto-informatico.it]

di Tommaso Lombardi

02 febbraio 2006

Sergey Brin: podcast dal World Economic Forum

World Economic Forum a DavosProbabilmente Sergey Brin è l'ultima persona che ci si poteva aspettare di trovare al World Economic Forum di Davos, e ancor meno potevo immaginare che tale forum si fosse dotato di un blog, la cui search box è ovviamente powered by Google.

Inoltre, non solo Sergey Brin era presente a Davos, ma su Forumblog.org è possibile ascoltare il suo podcast in cui explains why he takes this time to participate to the Annual Meeting in Davos and comments Google's recent developments "trying to put everything on-line.