19 gennaio 2007

Il blog di Adsense ora in italiano

Molti saranno forse contenti del fatto che nel sempre crescente network di blog di Google, ora è entrato a farne parte anche la versione italiana del blog di Adsense. Quindi i consigli per migliorare gli annunci, ottimizzare la posizione degli stessi e quant'altro riguardi utili suggerimenti e novità di Adsense, ora saranno il pane quotidiano di questo neo-nato blog, online solo da 4 giorni, ed inaugurato dal primo post di Serena Martino del team Adsense.

"Troverai anche interventi da parte d’ingegneri, specialisti del prodotto, responsabili di marketing e rappresentanti dell’assistenza clienti AdSense, che sapranno aiutarti ad avere una migliore conoscenza di AdSense."

Che altro dire, aggiungetelo al vostro aggregatore. ;)

Per approfondire se ne parla anche su altri blog:

- Nasce Inside Adsense in Italiano
- Adsense in italiano
- Inside Adsense ora in italiano

13 gennaio 2007

La directory DMOZ riapre alle segnalazioni

DMOZDopo aver incontrato qualche problema tecnico negli ultimi mesi, la directory DMOZ torna a funzionare a pieno regime. Il che vuol dire che in sostanza, quanti di voi che ultimamente provavano a segnalare delle risorse agli editori di DMOZ e ricevevano una pagina di servizio non disponibile, beh da oggi possono ricominciare con le segnalazioni attraverso l'apposito link: "Suggerisci URL".


Per quanto riguarda la categoria che gestisco per l'ODP, ossia quella sui blog di web marketing, potete inviare, attraverso il form, dei blog che ritenete di qualità. Leggetevi le linee guida prima di procedere con l'invio di una segnalazione, in modo da risparmiare tempo, sia voi che io.


Per essere inseriti all'interno di una qualunque categoria di DMOZ è essenziale rispettare le guidelines, oltre che avere un sito (blog per quello che mi riguarda) davvero di qualità.


Se il vostro blog è pieno di cose copiate, non originali, non ruota intorno ai temi della categoria che gestisco, o ancora non aggiunge nessun contributo unico, utile e serio all'argomento, beh, è inutile che lo segnaliate, perchè non verrebbe inserito.

24 dicembre 2006

I brevetti sugli RSS di Microsoft

Zitti zitti ci stanno provando davvero. Microsoft sta infatti cercando di brevettare gli RSS. Mica roba da poco eh.

Per approfondimenti vi rimando ad un bel post su Wired, che affronta la questione. Se poi volete lasciare un commento sulla vicenda, beh per quello c'è il forum GT. ;)

Già che ci sono, auguri di buon Natale a tutti i lettori di questo blog.

Cheers.

20 dicembre 2006

Gli Italiani e internet

Italia in ritardo nell'Ue per la presenza di internet nelle case: nel nostro paese - quindicesimo, in classifica - sono collegate il 40% delle abitazioni, mentre la media europea è del 52%. E' uno dei dati presenti nel rapporto Istat 2006 sulle nuove tecnologie.


Internet nella Ue. In testa alla classifica europea ci sono Olanda (80%), Danimarca (79%), Svezia (77%); in coda Grecia (23%), Slovacchia (27%), Ungheria (32%). Vicini a noi troviamo la Francia (41%), la Spagna (39%), il Portogallo (35%).

I beni più diffusi. Nel settore tecnologico, sono la televisione, presente nel 93,9% delle famiglie e il cellulare (82,3%). Seguono il videoregistratore (63%), il lettore dvd (50,7%), il personal computer (46,1%), l'accesso a internet (35,6%).

Sempre più telefonini. Rispetto al 2005, aumenta soprattutto il possesso del cellulare (dall'80,8% all'82,3%) e del personal computer (dal 43,9% al 46,1%). L'accesso ad Internet è piuttosto stabile (dal 34,5% al 35,6%) ma migliora la qualità della connession: diminuiscono quelle a banda stretta (modem su linea telefonica tradizionale o linea telefonica Isdn), che passano dal 21,6% al 18,7%; e aumentano invece quelle a banda larga (adsl o altro), che passano dall'11,6% al 14,4%.

Il divario generazionale. Tra i diversi tipi di famiglia ci sono forti gap tecnologici. I nuclei costituiti da soli anziani continuano ad essere escluse: il 5,5% possiede il personal computer, soltanto il 2,8% ha l'accesso ad internet ed è quasi del tutto inesistente la diffusione di connessioni a banda larga (1,1%). L'unico bene diffuso (a parte la tv) è il cellulare (45,3%). All'estremo opposto, le famiglie con almeno un minorenne che possiedono il personal computer e l'accesso ad Internet rispettivamente nel 69,7% e nel 51,8% dei casi.

Il divario economico-sociale. Nelle famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista il possesso del cellulare (96,3%) ha superato quello della televisione (94,5%). Molto diffusi anche personal computer (80,6%), accesso a Internet (70,2%) e i beni tecnologici legati al televisore come l'antenna parabolica (44,7%), il decoder digitale terrestre (26%), la tv digitale (12,9%) e il lettore dvd (78,1%). Tra le famiglie con capofamiglia operaio e quelle in cui il capofamiglia è dirigente, imprenditore o libero professionista c'è una differenza di circa 30 punti nel possesso di personal computer e di 37 punti nel possesso di accesso a internet.

Il divario territoriale. L'uso di pc e internet è più diffuso nel Nord-ovest (rispettivamente 46,4% e 39%). Diversa la situazione nel Sud e nelle Isole dove le percentuali di utilizzo sono più basse (intorno al 35% per il personal computer e al 27% per internet). Va sottolineato, inoltre, che dal 2003 al 2006 le differenze tra Nord e Sud del Paese sembrano leggermente aumentate: la distanza nell'uso del personal computer tra il Nord-ovest e il Sud era di circa 8 punti percentuali nel 2003 ed è diventata di 12 punti percentuali nel 2006.

Le età. Il picco di utilizzo del personal computer si ha tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 75%) e per internet tra i 15 e i 24 anni (oltre il 67%); per poi decrescere con l'aumentare dell'età. Già tra le persone di 35-44 anni l'uso del personal computer (53,8%) e di internet (45,7%) è molto più contenuto. Tra le persone di 60-64 anni solo il 16,4% usa il personal computer e il 12,3% naviga in Internet; tra gli ultrasessantacinquenni l'uso di queste tecnologie è del tutto marginale.

Le attività. Cosa si fa su internet è strattamente legato all'età degli utenti. Tra i 20 e i 44 anni oltre l'80% degli utilizzatori usano la Rete soprattutto per mandare o ricevere email. L'utilizzo del web per chattare, invece, è particolarmente diffuso tra i giovani di 15-24 (oltre il 43%), così come l'uso del web per giocare, scaricare giochi, immagini e file musicali che è particolarmente diffuso tra le persone di 6-19 anni (oltre 60%). L'attività di formazione presso scuole e università è molto diffusa tra i giovani di 18-24 anni (oltre il 41%) mentre le attività di formazione professionale sono praticate soprattutto dagli individui di età compresa tra i 20 e i 59 anni (con valori superiori al 15%). [via repubblica]

19 novembre 2006

Convegno GT: esperti di Seo e Sem a confronto

Convegno GT 2006Era ora di parlare del Convegno GT anche tra le pagine del mio blog personale. Per chi si domandasse di cosa tratta il convegno in questione, ecco la risposta: il convegno GT è un'occasione per incontrarsi e dibattere su alcuni topic del search marketing world. Dove e quando? La location scelta è Firenze, presso il Grand Hotel Adriatico, le date sono il 9 e 10 Dicembre p.v.


Di cosa si dibatterà? Gli argomenti che godranno di approfondimenti e case history spaziano dai blog, al SEO, passando per landing page che convertono e ancora per l'interazione con i navigatori che inizia già dalle pagine dei motori di ricerca, Web 2.0 etc...

La partecipazione al Convegno Nazionale GT SEO/SEM è vincolata ad una richiesta di pre-iscrizione, che potete effettuare qui, dove troverete anche informazioni sull'agenda del convegno.

Il costo di partecipazione a entrambe le giornate, infine, è di 420€+ IVA.

14 settembre 2006

Carte di credito online

Nell'immaginario popolare, Internet è spesso sentito come un luogo altamente insicuro per l'utilizzo di carte di credito. Una credenza vera a metà, che si può comunque scongiurare con un atteggiamento attento e prudente.

Si pensa a Internet come il luogo principale delle frodi informatiche basate sull'utilizzo illecito delle carte di credito. Questa affermazione, tuttavia, contiene degli elementi di grande imprecisione. Prima di tutto, secondo il diritto, non si può parlare di frode informatica per l'utilizzo illecito delle carte di credito. Si tratta di un reato a se stante. Mentre le frodi informatiche ricadono sotto l'articolo 640ter del Codice Penale, le truffe che vedono l'utilizzo improprio di carte di credito sottratte ai legittimi proprietari ricadono nell'ambito dell'articolo 12 dell'apposita legge 197/91.

Spesso, ovviamente, i due articoli concorrono a definire l'illecito, ma in ogni caso è più corretto parlare di truffa. Inoltre, Internet è il luogo in cui maggiormente si utilizzano le carte di credito - acquisite anche illecitamente - per portare a termine degli acquisti. Non è invece il luogo in cui più facilmente si perpetra il furto dei dati.

La sottrazione dei dati
Tra le tecniche di sottrazione dei dati sensibili delle carte di credito, soltanto due possono essere ricondotte esplicitamente a Internet, mentre le altre fanno riferimento a operazioni offline di tipo tradizionale. Tutte le tecniche, comunque, mirano a impossessarsi di solito dei dati sensibili indispensabili per portare a termine le transazioni: il nome del titolare, il numero della carta, la data di scadenza e il codice di sicurezza (quello a tre cifre poste sul retro della carta stessa).

Le tecniche di sottrazione in ambiente Internet
I metodi utilizzati per entrare in possesso su Internet dei dati di carta di credito sono principalmente due. Vi sono le tecniche più tradizionali di hacking, con cui i malintenzionati si intromettono in sistemi e comunicazioni per appropriarsi dei dati, e vi sono le più innovative tecniche di phishing, vera e propria pesca dei pesci che abboccano alle esche lanciate nel mare del Web. Nel primo caso, i truffatori sfruttano conoscenze informatiche evolute per entrare nelle banche dati online di siti che custodiscono i dati sensibili oppure per intercettare le comunicazioni tra clienti e venditori (o banche) copiando i dati sensibili.

Nel secondo caso, i malfattori creano dei tranelli virtuali per farsi dare direttamente dagli utenti i propri dati sensibili. Nel phishing più evoluto (e diffuso, negli ultimi tempi), si lascia credere all'utente di essere contattato dalla propria banca per rinnovare le informazioni in possesso dell'istituto stesso. Quindi si porta l'utente su un sito - fotocopia di quello originale in modo da ingannarlo e fargli commettere il passo falso di dichiarare i propri dati.

Le tecniche di tipo tradizionale
Tuttavia, l'incidenza maggiore nei casi di sottrazione dei dati è fornita dalle tecniche di tipo tradizionale, che avvengono nel mondo reale. In particolare, nei casi di studio sono citati il boxing e il trashing come metodi più diffusi. Il primo consiste nell'intercettare la comunicazione banca-cliente attraverso la posta tradizionale, in modo da carpire tutte le informazioni necessarie. Parimenti, il trashing indica le azioni di recupero dei dati dai vecchi scontrini od estratti conto, spesso gettati via dai clienti senza la cura necessaria.

Questi documenti, infatti, contengono tutte le informazioni necessarie, e per questo motivo sarebbe più prudente bruciarli oppure ridurli a pezzetti prima di gettarli nell'immondizia. Infine, una tecnica di appropriazione spesso, a torto, trascurata, è quella del furto diretto dei dati, tramite apparecchiature denominate skimmer. Questi apparecchi catturano le informazioni direttamente dalla banda magnetica, e permettono di clonare la carta in tutto e per tutto - fino a creare una copia reale.

Internet luogo di consumo
Su Internet quindi non si rubano i dati, ma più spesso si utilizzano i dati rubati. Infatti l'assenza del contatto diretto venditore-cliente favorisce l'utilizzo di dati sottratti illegalmente. Invece, non è così semplice impossessarsi illegalmente dei dati sensibili, anche per la grande attenzione posta dalle società al trattamento degli stessi.

L'uso della carta di credito su Internet non è più pericoloso dell'uso che si fa al bar o in un centro commerciale. Decisamente maggiore, invece, è l'uso di dati sottratti illecitamente - anche nel mondo reale. Spesso la stampa generalista, e quella amante del sensazionalismo, calcano la mano sull'insicurezza delle transazioni via Internet con carta di credito. Ma il pericolo è potenzialmente ovunque. [fonte shinynews]

31 agosto 2006

Salesforce for Google AdWords

Salesforce .com ha presentato Salesforce for Google AdWords, un servizio fortemente integrato che unisce il dinamismo di Google AdWords con le applicazioni on demand per le aziende di salesforce.com.

Salesforce for Google AdWords rende disponibile per la prima volta un servizio on demand end to end che consente alle aziende di creare, gestire e misurare le campagne di marketing sui motori di ricerca, tutto direttamente da Salesforce.

La forte integrazione fornita da Salesforce for Google AdWords consente agli utenti di avere una visione completa dell’intero ciclo di vita della campagna, dalla creazione e pubblicazione della pubblicità, al controllo dinamico dei risultati, dalla gestione delle opportunità, alla chiusura dei contratti e alla misurazione del ROI (return on investment). Questa visione completa del processo aumenta incredibilmente l’efficienza del motore di ricerca nelle campagne di marketing.

Le campagne di marketing sui motori di ricerca sono largamente riconosciute come un segmento di mercato in notevole sviluppo. Poichè le campagne di comunicazione si evolvono on line, divenendo sempre più focalizzate e generando risultati sempre migliori, molte aziende stanno cercando la strada per correlare accuratamente le proprie campagne a contatti utili e alla conclusione di accordi.

Una recente ricerca AMR condotta tra aziende rivolte all’utenza consumer dimostra che la misurazione del ritorno degli investimenti in marketing rappresenta una priorità nelle spese in tecnologia. Inoltre, secondo la Search Engine Marketing Professionals Organization (www.sempo.org) la spesa nel Nord America per le campagne di marketing sui motori di ricerca ammonta a 5,75 miliardi di dollari nel 2005 e si prevede che raggiunga gli 11 miliardi di dollari entro il 2010.

Le aziende stanno cercando di capire come spendere nel miglior modo possibile in campagne pubblicitarie sui motori di ricerca che consentano di avere una visione reale delle vendite. Salesforce for Google AdWords promette di colmare questo gap consentendo di definire quanto e se i propri investimenti in pubblicità on line funzionano. [fonte i-dome]