29 settembre 2005

Google collabora con la NASA

Una interessante notizia che viene pubblicata quest'oggi sia da Forbes che da Red Herring in riferimento ad una collaborazione attiva tra Google e la NASA:

La società di ricerca su Internet Google ha annunciato di progettare una collaborazione con l'agenzia spaziale americana Nasa per la ricerca spaziale e per la costruzione di una nuova sede all'interno del centro di ricerca dell'agenzia nel cuore della Silicon Valley.
Google e la National Aeronautical and Space Administration (NASA) hanno affermato di avere in programma una collaborazione su progetti di ricerca come la gestione di dati su larga scala, la nanotecnologia, esperimenti di informatica collettiva. Quest'ultimo consiste nello sfruttare, attraverso Internet, le potenzialità di migliaia o milioni di computer mentre i loro proprietari non li stanno usando, per progetti di ricerca su larga scala. Il direttore del Centro Ames della NASA G. Scott Hubbard ha detto in un comunicato che la partnership pubblica-privata offre "un'enorme gamma di potenziali benefici al programma spaziale". L'operazione prevede che Google costruisca una nuova sede all'interno del Parco di Ricerca della Nasa di Moffett Field, un'ex base aerea circondata da migliaia di società high-tech nel cuore della Silicon Valley. La superficie totale è circa il doppio di quella dell'attuale quartier generale della società nella vicina città di Mountain View, in California, dove Google si è trasferita un paio di anni fa.

25 settembre 2005

Google ed il monopolio dell’informazione: analisi di un motore di ricerca

Sono infinite le discussioni che questo motore di ricerca sta generando, da tutti i punti di vista, rendendoci spesso inobiettivi e googleofili per il solo gusto di esserlo. Ormai che tu legga un giornale, accenda la TV, o vada su internet, Google è sempre lì. Non solo. Google è diventato un verbo, “to google” (almeno nello slang americano) sinonimo di ricerca e di motore di ricerca (il più grande del mondo) citato e definito da vocabolari ed enciclopedie di tutto rispetto, e questo basta a spiegare quanto penetrante sia la sua presenza nelle nostre vite.

Credo che la ragione, il comune denominatore di tutto ciò, sia che Sergey Brin e Larry Page, 2 ragazzi ora poco più che trentenni, stanno rivoluzionando (se già non lo hanno fatto) l’informazione su scala mondiale ed il modo in cui questa vada concepita. E non accennano a fermarsi, in fondo perché dovrebbero farlo? Hanno iniziato in due con un “piccolo” motore di ricerca all’università di Stanford, arrivando ad avere oggi circa 4.200 dipendenti in tutto il mondo, oltre 100.000 server per gestire praticamente tutte le pagine web esistenti sul pianeta (per la cronaca abbiamo superato quota 8 miliardi di pagine), oltre al fatto che l’80% delle ricerche fatte online vengono fatte attraverso i suoi 100 ed oltre domini nazionali

Partiamo dalla google mission, oserei dire il loro manifesto programmatico:

“La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili”.

Affascinante senza dubbio, d'altronde un obiettivo di tale ambizione e portata non poteva che provenire da una nazione che ritiene che tutto sia possibile, e che qualunque problema possa e debba essere superato, non importa a quale costo. Ma che vuol dire nello specifico ve lo chiedete mai? E a quale prezzo questo potrebbe avvenire? E la nostra privacy? Basta pensare che Google, sia attraverso la sua interfaccia di ricerca che attraverso la sua toolbar, acquisisce informazioni sul nostro utilizzo del web (fonte http://www.google.it/intl/it/privacy.html: Google non raccoglie informazioni che permettano di identificare l'utente (come il nome e l'indirizzo di posta elettronica) a meno che non sia l'utente a fornirle esplicitamente. Google acquisisce e salva informazioni quali l'ora del giorno, il tipo di browser, la lingua utilizzata dal browser e l'indirizzo IP per ciascuna richiesta ricevuta. Tali informazioni vengono confrontate con i record a disposizione di Google e servono a fornire servizi più mirati agli utenti. Ad esempio, Google può utilizzare l'indirizzo IP o la lingua del browser per stabilire quale lingua utilizzare per la visualizzazione dei risultati delle ricerche e degli annunci pubblicitari)

Inoltre come molti sanno, è diventato anche un Registrar, anche se non consente la registrazione di domini, almeno per ora. Ciò vale a dire che, comunque sia, ha accesso a tutte le informazioni che riguardano la vita dei siti web su scala mondiale (fatevi 2 conti), e grazie anche a queste informazioni (almeno a detta sua) può rendere migliore e più affidabile per il navigatore l’esperienza online, in modo da poter combattere più efficacemente lo spam, terribile piaga del mondo virtuale. A tal proposito, leggevo ieri una curiosa statistica secondo cui almeno la metà dei blog ospitati da Blogger (società acquistata di recente da Google) sarebbe in mano agli spammer.

Tornando al loro manifesto programmatico, sembrerebbe un concetto talmente democratico da non poter destare timori o sospetti. Eppure non è così. La missione del Googleplex non ha precedenti nella storia dell’uomo, e vale da sola a giustificare le paure che ne seguono, forse proprio per la mancanza di un “precedente”. Ci sono schiere di governi in tutto il mondo che stanno cominciando a tremare pensando al tanto folle quanto ambizioso servizio Google Print, (altro che biblioteca di Alessandria) applicazione online di imperialismo culturale a matrice americana. Non sapete ancora che cos’è? Un americano ti risponderebbe: “Well, just google it

In breve il progetto, che coinvolge editori, biblioteche ed università prestigiose, consiste nella digitalizzazione e messa online di milioni di libri, per un totale di miliardi di pagine. Meno male che è intervenuto il copyright, giusto in tempo, a frenare un processo quantomeno frettoloso. Già il fatto che per accedere a tutta questa mole di informazioni ci sia bisogno di connessioni internet o di un cellulare limita e rende meno democratica la sua accezione di universalità. Qualche miliardo di persone ad oggi non ha acqua potabile, figuriamoci se puo’ accedere ad internet. Comunque sicuramente Google print è un progetto interessante, e chi lo nega? Fa sorridere pensare che un progetto di questa natura sia stato promosso e dovrebbe essere gestito da un paese che, con tutto il dovuto rispetto, di cultura, intesa in senso ampio ne sa ben poco(forse è più corretto parlare di nozionismo).

Ma la ricerca continua anche tramite cellulare, ed ecco qui spuntare Google Mobile, tramite cui puoi accedere a quasi qualunque informazione che il noto motore abbia da offrire. Interessante, sicuramente un servizio utile, che si andrà rafforzando anche grazie alla recente acquisizione di Android (società specializzata nella realizzazione di software per disposivi mobili, ma rispetto alla quale nulla di più è dato sapere) da parte del colosso californiano.
Tornando alla privacy, lettori tremate: Google può decidere di divulgare le informazioni personali degli utenti alle società che utilizzano Google a scopo pubblicitario, ai partner commerciali, agli sponsor ed altri. (fonte http://www.google.it/intl/it/privacy.html )
E poi ci sono le mappe, quasi dimenticavo. Consiglio a chiunque non lo abbia ancora fatto, di farsi un giro del pianeta visto dai satelliti. Il servizio online si chiama Google Maps e permetterà gratuitamente di vedere in modo dettagliato praticamente qualunque città o luogo del globo. Analoga funzione svolge poi Google Earth, realizzato sulle impronte del software della Keyhole (ennesima società acquisita). Non parliamo poi dei problemi di sicurezza che taluni hanno sollevato in merito alla libera fruizione di un prodotto del genere e alle conseguenze che essa genera. Tralasciamo anche la mancanza di concorrenza che si respira nella Silicon Valley, (tra le altre acquisizioni vale la pena di segnalarvi anche quella della brasiliana Akwan Information Technologies, società specializzata nello sviluppo di sistemi di ricerca delle informazioni, e l’acquisto del 2% di Baidu, il primo motore di ricerca in Cina. Vi ricordo che i cinesi sono oltre 1 miliardo) dove le società che si trovano sulla rotta di interessi economici del Googleplex vengono direttamente acquisite, senza mezzi termini, e quelle che non riescono a stargli dietro (e chi ci riuscirebbe, considerando che anche Yahoo e Microsoft faticano nell’intento) chiudono direttamente bottega (beata concorrenza), altre ancora direttamente rinunciano ad aprire. Potrei continuare all’infinito, ma penso che sia palese che di imperialismo e monopolio incontrollabile dell’informazione si possa parlare quando questi 2 concetti vengono associati a quel numero seguito da cento zeri.
Siamo ancora tanto sicuri che sia giusto che un gruppo di ragazzi decida quello che dobbiamo sapere, oltre al come e al dove? In fondo ha ragione Sergey Brin, nel dire che se le cose vi stanno bene così tanto meglio, altrimenti un altro motore di ricerca è sempre a portata di click!

22 settembre 2005

Registrar spamming: percezione o realtà?

search marketingQuesto articolo nasce dalla necessità di trattare, sotto una luce diversa, un tema dai più conosciuto: lo spam, o meglio ciò che l’utente puo’ percepire come tale, ogni qualvolta viene mal guidato. Partiamo da un concetto di base: quando l’utente naviga in internet è a caccia dei suoi contenuti, riflesso dei suoi desideri. La bravura dei marketer sta nel riuscire a soddisfare quel desiderio in quello specifico momento, offrendo al consumatore ciò che egli cerca, sia che egli sia arrivato a noi attraverso un link o tramite uno dei tanti motori di ricerca a disposizione, sia che abbia digitato il nostro indirizzo nella barra delle Url. Il concetto non cambia.

Forse molti di voi ignorano alcuni servizi che i big del contextual advertising hanno pensato per far guadagnare i Registrar di siti internet (eh già proprio quelli cui vi rivolgete voi) che hanno a disposizione un notevole quantita di domini parcheggiati. Cosa sono? Beh i c.d. parked domains sono in sostanza tutti quei domini che vengono acquistati da un utente (pagando) e che in attesa di essere utilizzati al meglio dal legittimo proprietario, vengono sfruttati economicamente dal registrar-publisher, che in breve si arricchisce sulla vostra inerzia. Come? Semplicemente aderendo ad uno dei vari servizi disponibili in rete come ad esempio: Google AdSense for domains.

Approfondiamo un attimo il concetto di contextual advertising che trova la sua applicazione pratica quando determinati tipi di pubblicità vengono mostrati all’utente dinamicamente ed in modo automatico, basandosi sul content di una pagina, ossia sull’argomento che quella pagina tratta. Per fare un esempio pratico: se voi navigatori vi trovate su una pagina che parla di viaggi, il tipo di advertising che verrà visualizzato seguirà il content e quindi vedrete con tutta probabilità pubblicità relativa a vacanze, offerte last minute su voli aerei o su pacchetti turistici. Questo perché il software che gestisce il funzionamento degli ads riconosce piu’ o meno correttamente il contenuto trattato.

Il problema nasce qui, ossia nel momento in cui per portare pubblicità mirata sui gusti dell’utente viene a mancare la base di sostegno, ossia il content. In questo caso, pur di bombardare il navigatore e sperare in un suo click su uno sponsored listing (che fa guadagnare il registrar-publisher grazie al vostro dominio), il software che gestisce la pubblicità ha solo un elemento su cui basarsi per targettizzare l’advertising: l’url del sito. Mi pare un po’ pochino!Considerazioni personali a parte, in questo particolare caso il software si basa su elementi semantici (e non lessicali, come di solito avviene con Adsense, Adwords et similia), vale a dire su elementi che valutano il significato delle parole contenute nel nome del dominio.

Il grosso limite di questo sistema semantico (che siamo ben lontani dal realizzare) sta proprio nel fatto che dovrebbe proporre un risultato profilato sulla necessità dell’utente, sulla base di un unico parametro, peraltro assolutamente variabile, con il rischio più reale che virtuale di danneggiare l’utente forzando la mano con sistemi che mal funzionano, almeno per ora. Immaginate ad esempio che il nome di dominio non abbia alcun significato. Cosa si troverebbe a visualizzare l’utente? Come si comporterebbe a questo punto il sistema di advertising semantico? E poi perché dovrebbe essere il Registrar a guadagnarci in tutto questo, nonostante il dominio sia registrato e quindi di proprietà di un altro soggetto?

Con tutta probabilità mostrerebbe qualche sponsored listing che non ha nessuna attinenza con ciò che il navigatore internet sta cercando. Le conseguenze? Di tutto rilievo, in quanto il navigatore Internet si trova di fronte a ciò che non cerca, a ciò che non vuole, vedendo inoltre fortemente deluse le sue aspettative, per non parlare poi del danno che ricevono più o meno direttamente tutti quegli advertiser che pagano per utilizzare gli annunci sponsorizzati, legati come sono ad un meccanismo di impression/cpc/performance ed inseriti in un circuito semantico che non puo’ funzionare tecnicamente in un discorso di dinamiche forzate.

Il rischio che si viene a presentare con questo tipo di advertising semantico su larga scala (attualmente Google da solo gestisce piu’ di 3 milioni di parked domains) è la percezione che gli utenti ne hanno. Si è ormai talmente insofferenti allo spam che anche le newsletter sottoscritte volontariamente sono percepite come indesiderate se anche appena non combaciano con gli interessi degli utenti. Di questo passo, tutto diventa spam. Un pericolo molto grave, la cui soluzione a mio avviso è ben lontana dall’essere ritrovata nel semantic advertising, ma un buon punto di partenza può essere individuato partendo dal massimo rispetto degli utenti.

21 settembre 2005

Il Google WI-FI si avvicina

google wi-fiLo scorso aprile Google ha lanciato un hotspot wi-fi in partnership con Feeva nel centro di San Francisco. Ad agosto è partito il suo servizio di messaggistica e VoIP Google Talk.
Adesso alcune sue pagine fanno supporre che il servizio di connessioni Wi-Fi sia ormai vicino al lancio, nello specifico queste:

wifi.google.com/faq che fa riferimento ad un servizio chiamato "Google Secure Access", creato con lo scopo di stabilire connessioni internet wireless piu' sicure quando si utilizza Google WiFi.

wifi.google.com/download che invece offre il download gratuito dell'installer di google secure access preannunciando il servizio così: "Your wireless connection is almost ready to use"

18 settembre 2005

Yahoo lancia il servizio di ricerca Instant Search

Yahoo Instant Search, search marketing
Yahoo ha lanciato un nuovo tool di ricerca denominato Instant Search.
La principale caratteristica di questo servizio (ancora in fase di sperimentazione) consiste nel fatto che il motore di ricerca interpreta quale risultato possa essere più performante ed utile secondo la chiave di ricerca che l'utente sta digitando nella search box, presentando il risultato tramite un "fumetto" nel momento stesso in cui il navigatore compone la sua query. Questo tool di ricerca è sviluppato secondo la tecnologia web denominata Ajax (Asynchronous JavaScript and XML). Certo, i motori di ricerca intelligenti (ossia quelli che in base alla query dell'utente propongono direttamente il risultato perfetto) sono ancora di là da venire, ma l'instant search di Yahoo puo' senza dubbio essere un primo passo nella giusta direzione.

14 settembre 2005

Google lancia la ricerca dedicata ai blog

Dopo oltre due anni dall'acquisizione di Pyra Labs, società che ha dato i natali a Blogger, Google lancia finalmente il nuovo servizio di ricerca dedicato ai blog: http://blogsearch.google.com/ predisponendo inoltre una pagina di ricerca avanzata.

google blog searchAnche per gli utenti di Blogger.com è disponibile un'interfaccia di ricerca dedicata: http://search.blogger.com/


12 settembre 2005

Ebay acquista Skype per 2,6 miliardi di dollari

strategie web marketingIl sito di aste online eBay acquisirà la società lussemburghese di telefonia VoIP Skype per 2,6 miliardi di dollari. La notizia, in merito alla quale circolavano rumors da alcuni giorni , è stata confermata questa mattina dalle due società.

Ebay pagherà inizialmente 1,3 miliardi in contanti e una cifra uguale in azioni: seguirà un ulteriore versamento fino a 1,5 miliardi entro il 2008 o il 2009, per un valore totale dell'accordo di 4,1 miliardi, hanno detto le due società confermando le indiscrezioni già circolate.

Quella di Skype, che con i propri software consente ai consumatori di fare telefonate gratis o low-cost in tutto il mondo via Internet, è la più consistente acquisizione di eBay fino a oggi.
Skype prevede 60 milioni di ricavi nel 2005 e 200 milioni nel 2006.

10 settembre 2005

Microsoft in partnership segreta con Google?

motori di ricerca, co-brand, search marketing
Vedete l'immagine qui sopra? Apparentemente strano come logo eh? Le verdi colline di Microsoft come sfondo, ma c'e' pure google...mmm...Ma non si stavano scannando fino all'altro giorno? Steve Ballmer docet. Vabbè comunque il logo che vedete proviene da questa url: http://www.google.com/microsoft.html

Ma in realtà non ha nulla a che vedere con accordi segreti tra Google e Microsoft, come invece ha sostenuto The Inquirer.

Si tratta semplicemente di un motore di ricerca verticale dedicato a risorse di prodotti microsoft related. Insomma uno dei tanti esempi di siti co-branded realizzati da Google.

Di seguito vi propongo altri esempi di co-brand:

09 settembre 2005

Google assume Vinton Cerf, il "padre di internet"

Google da oggi può annoverare tra i suoi dipendenti nientemeno che Vinton Cerf, conosciuto ai piu' come uno dei padri di Internet e ricoprirà il ruolo di "Chief Internet Evangelist". Il suo compito sarà quello di sviluppare per il googleplex nuove applicazioni internet.

Per chi non lo sapesse, Vinton Gray Cerf, laureato in matematica presso la Stanford University, cui poi fece seguire un dottorato in informatica presso la UCLA, ha sviluppato insieme a Robert Kahn il protocollo di comunicazione TCP/IP.

Vint Cerf stava attualmente lavorando ad un protocollo interplanetario come nuovo standard per la comunicazione fra pianeta e pianeta, che si baserà sulla comunicazione radio/laser che è fortemente tollerante al degrado del segnale.

Bella mossa Google!

08 settembre 2005

Ebay vorrebbe comprare Skype

Stando a quanto viene riportato in queste ore da alcune fonti attendibili come Businessweek, Guardian e CNN, sembrerebbe che Ebay sia in trattative volte all'acquisizione di Skype, società leader nel settore della telefonia via internet protocol, (con oltre 50 milioni di utenti nel mondo che utilizzano il suo servizio) fondata un paio di anni fa da due giovani svedesi, per una cifra che si aggirerebbe tra i 2 e i 3 miliardi di dollari.

Sebben tali voci ancora non vengano confermate dalle rispettive parti, le trattative dovrebbero trovarsi in fase piuttosto avanzata. Il VoIP sembra la terra di conquista, cui stanno puntando tutti i big del settore, vedi Google con Google Talk, la recente acquisizione di Dialpad da parte di Yahoo, Microsoft con Teleo.

Aspettiamo le prossime ore in attesa di nuovi dettagli. Stay tuned!

07 settembre 2005

Auguri Google!

Oggi si celebra il 7° compleanno di Google, ma sembra che al googleplex dormano e non se ne siano ricordati, non hanno realizzato nemmeno un logo per l'occasione...Che genitori degeneri :-)

Happy Birthday Google!

Google Wallet news

Google Wallet, Paypal, G-WalletA parte la dichiarazione del CEO di Google, Eric Schmidt, volta a chiarire che G-Wallet non sarà rivale di Paypal, e’ un po’ che non se ne sentiva piu’ parlare, ma sembrerebbe che il progetto Google Wallet, il sistema di pagamenti che il colosso di Mountan View sta sviluppando, si trovi in una piuttosto avanzata, a giudicare almeno dall’annuncio apparso su Yahoo Hotjobs, secondo il quale Google sta cercando un Fraud Operations Director. Chissa' che qualche novita' non sia dietro l’angolo...

06 settembre 2005

Paypal blocca i fondi per gli aiuti umanitari

PaypalQuesto post sul mio blog lo dedico ad esternare il senso di profonda vergogna (per non dire schifo) che ho provato nel leggere la seguente notizia riportata da Betanews.com:

Paypal blocca i fondi destinati agli aiuti nelle zone colpite dall’uragano katrina (ben 28.000$) che erano stati raccolti tramite il sito web Something Awful (attualmente offline causa uragano, in quanto i web server che lo ospitano si trovavano proprio a New Orleans). E non solo, vuole pure la commissione sulla transazione. VERGOGNA
Qui trovate tutto l’articolo.

Magari la prossima volta che usate Paypal fatevi venire in mente l'articolo che avete appena letto.

04 settembre 2005

Popolazione Internet: statistiche su scala mondiale

Internetworldstats.com propone una statistica degli utenti internet nel mondo (sotto un estratto) rapportati alla popolazione mondiale, includendo la percentuale di crescita dell'utenza internet negli ultimi 5 anni oltre al numero di utenti internet per ciascun paese. I dati, di interesse soprattutto per chi si occupa di marketing online ed advertising, sono aggiornati al 23 luglio 2005, quindi assolutamente up-to-date.
Inoltre su Internetworldstats.com è presente una pagina di link a varie risorse e servizi di internet marketing, search engine marketing e ricerche di mercato.

Buona consultazione.

statistiche internet marketing, search engine marketing

03 settembre 2005

Copyscape: il motore di ricerca a favore del copyright

CopyscapeSegnalo l'esistenza di un motore di ricerca interessante: Copyscape. Dalle vostre query non otterrete però i classici risultati che vi potete aspettare, ma inserendo l'url del vostro sito web nella sua search box, avrete l'elenco di tutti quei siti che in giro per internet hanno il brutto vizio di copiare i vostri contenuti e riproporli come propri senza nemmeno citarne la fonte. Webmaster di tutto il mondo, da oggi potrete dormire sonni tranquilli e lasciare la vostre paranoie chiuse in un cassetto.
[via Motoricerca]

01 settembre 2005

Google, primi test di advertising offline

google offline advertisingE' ben noto che il 99% delle entrate di Google provenga dalla pubblicita'. Non stupisce quindi che Google stia pensando di allargare i suoi orizzonti, abbracciando anche il settore dell'advertising offline su carta stampata, con l'obiettivo probabilmente di diventare un grande polo unico per la pubblicita' online ed il print advertising, oltre che l'intermediario tra publisher ed advertiser.

Nello specifico, il Googleplex sta acquistando in blocco spazi pubblicitari su riviste dedicate alla tecnologia (come PC Magazine e Maximum PC) da rivendere poi ai suoi advertiser Adwords, come riportano Marketingvox e Cnet.

Un piccolo assaggio di questi Ads By Google.