20 dicembre 2006

Gli Italiani e internet

Italia in ritardo nell'Ue per la presenza di internet nelle case: nel nostro paese - quindicesimo, in classifica - sono collegate il 40% delle abitazioni, mentre la media europea è del 52%. E' uno dei dati presenti nel rapporto Istat 2006 sulle nuove tecnologie.


Internet nella Ue. In testa alla classifica europea ci sono Olanda (80%), Danimarca (79%), Svezia (77%); in coda Grecia (23%), Slovacchia (27%), Ungheria (32%). Vicini a noi troviamo la Francia (41%), la Spagna (39%), il Portogallo (35%).

I beni più diffusi. Nel settore tecnologico, sono la televisione, presente nel 93,9% delle famiglie e il cellulare (82,3%). Seguono il videoregistratore (63%), il lettore dvd (50,7%), il personal computer (46,1%), l'accesso a internet (35,6%).

Sempre più telefonini. Rispetto al 2005, aumenta soprattutto il possesso del cellulare (dall'80,8% all'82,3%) e del personal computer (dal 43,9% al 46,1%). L'accesso ad Internet è piuttosto stabile (dal 34,5% al 35,6%) ma migliora la qualità della connession: diminuiscono quelle a banda stretta (modem su linea telefonica tradizionale o linea telefonica Isdn), che passano dal 21,6% al 18,7%; e aumentano invece quelle a banda larga (adsl o altro), che passano dall'11,6% al 14,4%.

Il divario generazionale. Tra i diversi tipi di famiglia ci sono forti gap tecnologici. I nuclei costituiti da soli anziani continuano ad essere escluse: il 5,5% possiede il personal computer, soltanto il 2,8% ha l'accesso ad internet ed è quasi del tutto inesistente la diffusione di connessioni a banda larga (1,1%). L'unico bene diffuso (a parte la tv) è il cellulare (45,3%). All'estremo opposto, le famiglie con almeno un minorenne che possiedono il personal computer e l'accesso ad Internet rispettivamente nel 69,7% e nel 51,8% dei casi.

Il divario economico-sociale. Nelle famiglie con capofamiglia dirigente, imprenditore o libero professionista il possesso del cellulare (96,3%) ha superato quello della televisione (94,5%). Molto diffusi anche personal computer (80,6%), accesso a Internet (70,2%) e i beni tecnologici legati al televisore come l'antenna parabolica (44,7%), il decoder digitale terrestre (26%), la tv digitale (12,9%) e il lettore dvd (78,1%). Tra le famiglie con capofamiglia operaio e quelle in cui il capofamiglia è dirigente, imprenditore o libero professionista c'è una differenza di circa 30 punti nel possesso di personal computer e di 37 punti nel possesso di accesso a internet.

Il divario territoriale. L'uso di pc e internet è più diffuso nel Nord-ovest (rispettivamente 46,4% e 39%). Diversa la situazione nel Sud e nelle Isole dove le percentuali di utilizzo sono più basse (intorno al 35% per il personal computer e al 27% per internet). Va sottolineato, inoltre, che dal 2003 al 2006 le differenze tra Nord e Sud del Paese sembrano leggermente aumentate: la distanza nell'uso del personal computer tra il Nord-ovest e il Sud era di circa 8 punti percentuali nel 2003 ed è diventata di 12 punti percentuali nel 2006.

Le età. Il picco di utilizzo del personal computer si ha tra gli 11 e i 19 anni (oltre il 75%) e per internet tra i 15 e i 24 anni (oltre il 67%); per poi decrescere con l'aumentare dell'età. Già tra le persone di 35-44 anni l'uso del personal computer (53,8%) e di internet (45,7%) è molto più contenuto. Tra le persone di 60-64 anni solo il 16,4% usa il personal computer e il 12,3% naviga in Internet; tra gli ultrasessantacinquenni l'uso di queste tecnologie è del tutto marginale.

Le attività. Cosa si fa su internet è strattamente legato all'età degli utenti. Tra i 20 e i 44 anni oltre l'80% degli utilizzatori usano la Rete soprattutto per mandare o ricevere email. L'utilizzo del web per chattare, invece, è particolarmente diffuso tra i giovani di 15-24 (oltre il 43%), così come l'uso del web per giocare, scaricare giochi, immagini e file musicali che è particolarmente diffuso tra le persone di 6-19 anni (oltre 60%). L'attività di formazione presso scuole e università è molto diffusa tra i giovani di 18-24 anni (oltre il 41%) mentre le attività di formazione professionale sono praticate soprattutto dagli individui di età compresa tra i 20 e i 59 anni (con valori superiori al 15%). [via repubblica]