Baby Boomers: la 'nuova' frontiera del marketing
Quest'anno circa metà dei Baby Boomers avrà 50 anni e più ("baby boomer" vengono comunemente definiti i nati tra il 1946 e il 1964, periodo in cui al boom economico seguì un aumento esponenziale delle nascite). Secondo previsioni questi "senior" spenderanno 2 mila miliardi di dollari all'anno in beni di consumo e servizi. Di questi sono stati, sin dalla nascita, il forte motore economico rimanendo uno dei più vasti ed importanti gruppi demografici d’America.
I Boomer hanno sempre ottenuto qualunque cosa volessero, senza però stabilire particolari standard o abitudini d'acquisto immutabili quando si parla di consumo. Anzi, sono sempre alla ricerca di prodotti migliori. Da sempre sperimentano prodotti e servizi e si divertono nel provare cose nuove.
Ma la vita adesso sta cambiando per loro che hanno raggiunto la soglia dei 50 anni ed oltre.
Fino ad oggi i marketer hanno seguito una di queste due strade:
1] li hanno ignorati del tutto come interessante fascia di mercato, focalizzando l’attenzione solo sugli appartenenti alla fascia d'età 18-49 anni
2] oppure li hanno targettizzati in modo improprio, ammassando tuttigli over 50 nel segmento del "mature market", pregno di pubblicità inerente "adulti attivi" dai capelli grigi che conducono "vite attive".
Oggi i tempi sono cambiati e nessuna delle su citate strategie funzionerebbe più.
Non è più possibile ignorare i baby boomers. Solo negli Stati Uniti sono circa 78 milioni, mentre in Italia la cifra si aggira intorno ai 15 milioni). C'é semplicemente "troppo" denaro nelle loro mani per poter far finta di niente. Inoltre l’approccio a livello di marketing non può essere lo stesso adottato per le generazioni di over 50 che li hanno preceduti, in quanto i baby boomer pensano, agiscono e sentono in modo del tutto diverso.
La vita è diversa a 50 anni. Almeno lo è stata per le generazioni precedenti. Per i boomer, comunque, la vita rimane un qualcosa che deve continuare ad offrire molte esperienze, e va vissuta non solo bene, ma meglio! Le loro priorità quindi non sono necessariamente nuove, ma anche una rivisitazione di quelle esistenti rimesse a fuoco con l’esperienza di un 50enne.
Per i baby boomer il tempo è sicuramente trascorso, sono cresciuti, ma state tranquilli, loro non si comporteranno da "vecchi" nè tantomeno questo sarà il loro modo di percepire o vivere la vita. I Boomer mantengono ancora la stessa forma mentis che li ha contraddistinti sin dall’inizio: il sentirsi giovani.
Si vedono più giovani di 10-20 anni. Non pensano a loro come persone di una certa età che "pensano giovane", ma come persone giovani con qualche ruga e capello grigio. Cominceranno a vedersi vecchi quando avranno 70 anni.
Fino ad allora, la generazione ribattezzata dagli americani come "ME Generation" sarà indirizzata all'acquisto dal proprio modo di pensare e sentire, dopo tutto non c’e’ investimento migliore e più soddisfacente che quello fatto per sé stessi. Per i marketer, l'implicazione principale è rappresentata dal fatto che i baby boomers vogliono apparire e sentirsi giovani, in salute, vitali e sexy. L'unica loro meta è il vivere il più a lungo possibile, nel modo migliore possibile, provando con tenacia ed anzi raddoppiando gli sforzi nei confronti di tutti gli eventuali ostacoli. I boomer vogliono dimostrare che l'età non è sinonimo di debolezza e con il loro stile di vita elevato ci stanno riuscendo.
La maggior parte dei Boomer possiede una casa di proprietà, ha estinto o sta per estinguere il mutuo relativo alla prima casa, di conseguenza hanno risorse sufficienti per ristrutturarla, ingrandirla o comprarne una nuova. Una previsione dell’American Demographics sottolinea come i baby boomer americani acquisteranno un milione di abitazioni ad uso di seconda casa entro il 2010. Questo significa che questa fascia socio-demografica rappresenterà una grossa fetta nel segmento dei big spender nel corso dei prossimi anni.
Inoltre da sempre i baby boomer hanno dedicato molto tempo a sé stessi (tanto da poter essere considerata come una loro peculiarità) e certo quest’abitudine è ben lontana dal cambiamento, tanto che sono alla continua ricerca di tutto ciò che è empiricamente sinonimo del godersi la vita e di riduzione dello stress, come cene in ristoranti di classe, viaggi costosi, tecnologia, automobili etc…
In fin dei conti hanno soldi da spendere e li vogliono spendere ragione in più per non ignorare questo target!